Partiamo dal nome, come mai avete scelto di chiamarvi NIENT’ALTRO CHE MACERIE?
Simone: Siamo partiti con idee molto diverse da quelle di ora, pensando di fare musica strumentale, e all’inizio quindi avevamo scelto un nome completamente diverso “SWEPT SINE”. Quando poi abbiamo scelto invece di fare emo e punk abbiamo scelto in modo del tutto casuale questo nome, che rispecchia forse un po’ il pessimismo e la società di oggi.
Nella descrizione dell’evento siete descritto come ‘ragazzi di provincia, che provano a scappare dalla loro realtà suonando’. E’ vero o è una frase messa a caso?
S: Ma guarda noi poi non siamo neanche così lontani da Milano, e abbiamo sempre vissuto la realtà di Milano. Penso che non ci sia differenza tra il vivere in provincia e il vivere in città.
Matteo: Forse c’era differenza 50 anni fra tra una band di Milano e una di provincia ma oggi credo sia annullata.
S: L’unica differenza che noto è nell’amicizia, forse noi ‘ragazzi di provincia’ siamo più legati, conosciamo i genitori dei nostri amici, non siamo distaccati… E essere legati è molto importante soprattutto per una band. Ne è esempio il brano vizio ‘VIZIO’ che racconta di un incidente da noi vissuto.
Matteo: Forse c’era differenza 50 anni fra tra una band di Milano e una di provincia ma oggi credo sia annullata.
S: L’unica differenza che noto è nell’amicizia, forse noi ‘ragazzi di provincia’ siamo più legati, conosciamo i genitori dei nostri amici, non siamo distaccati… E essere legati è molto importante soprattutto per una band. Ne è esempio il brano vizio ‘VIZIO’ che racconta di un incidente da noi vissuto.
C’è una frase cha racconta il vostro EP?
M: Credo che il titolo sia perfetto: Circostanze. Le Circostanze sono tutte quelle cose che ti succedono quando non te lo aspetti, che ti emozionano, che ti capitano senza che le cerchi. L’insieme di tutto quello che hai attorno.
S: Un’altra parola può essere schietto, nessun giro di parole, tutto diretto e schietto appunto.
Non avete paura che magari essendo così diretto si rischia di non arrivare a chi non ha vissuto determinate cose?
M: Credo che essendo così personali e emozionali ci si può ritrovare davvero chiunque, anzi forse è fin troppo facile ritrovarcisi.
Come avete lavorato all’EP?
Andrea: Prima arriva la musica, poi i testi. Quando Simone invece scrive in solitaria adattiamo quello che lui ha scritto alla musica. Abbiamo la fortuna di avere un autore che riesce a scrivere quello che tutti e tre proviamo e pensiamo sintetizzandolo alla perfezione.
M: E’ vero abbiamo un immaginario condiviso, i testi li fa Simone ma ci piacciono praticamente subito.
M: E’ vero abbiamo un immaginario condiviso, i testi li fa Simone ma ci piacciono praticamente subito.
Cosa vi aspettate dall’uscita di questo EP?
A: Vogliamo vedere come va inizialmente, essendo autoprodotti, ovviamente speriamo di vendere ma anche in caso contrario a noi va bene lo stesso. Vogliamo però incidere al più presto altri pezzi che abbiamo già pronti.
M: Questo è il frutto della nostra fatica ora vogliamo godercelo senza pensare troppo al futuro.
S: Ovviamente noi speriamo nel meglio.
Cosa ascoltate, a chi vi ispirate?
S: Gli Albedo, che mi piacciono tantissimo pur essendo lontani dal genere di musica che facciamo noi, i Fine Before You Came, il cui cantante ci ha anche fatto la grafica di copertina del nostro EP. Ascoltiamo tantissimi gruppi, scambiandoceli tra di noi
M: Io ascolto anche i Gazebo Penguins e il Teatro Degli Orrori.
M: Io ascolto anche i Gazebo Penguins e il Teatro Degli Orrori.
GRAZIE TANTISSIMO A TUTTI E TRE I COMPONENTI DELLA BAND PER ESSERSI PRESTATI A QUESTA INTERVISTA!!
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