Il termine Fanzine fu coniato nel '40 da Louis Russel, un appassionato di fantascienza, unendo le parole "fan" e "magazine".
Il risultato di questa innovazione fu quello di riuscire a influenzare il costume per svariati decenni a venire, se non altro fino all'avvento dei moderni blog e social networks.
Questi magazine rappresentavano un ponte tra le newsletter personali e le patinate riviste. Potevano essere stampate da chiunque perché erano impaginate in modo semplice e basico. Quelle maggiormente artistiche erano disegnate a mano mentre per il resto si cercava di diffonderle semplicemente fotocopiandole e scambiandosele.
Chiunque poteva collaborare, bastava semplicemente essere appassionato di musica, politica, fantascienza, cinema o fumetti e supereroi.
Scrivere era uno svisceramento delle proprie idee, non si veniva pagati, lo si faceva perché si amava l'idea di condividere con gli altri le proprie conoscenze e l'entusiasmo nei vari campi.
Teal Triggs ha deciso di scrivere un libro, intitolandolo "Fanzines" e celebrando per 256 pagine un fenomeno che purtroppo è in via d'estinzione ma che ancora oggi è in grado di meravigliare e appassionare i lettori ( i veri lettori).
Quindi se questo post vi ha incuriosito non avete altro da fare se non correre in libreria ;)
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